Luca Restelli

Investire nei premium brands

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L’investimento in azioni di premium brands è sicuramente uno dei modi più efficaci per avere buoni rendimenti dai mercati finanziari, anche in periodi caratterizzati da un’alta crescita dell’inflazione. 

Un portafoglio d’investimento che contiene tali titoli azionari permette infatti di conseguire una crescita strutturale di lungo termine, meno sensibile alle condizioni macroeconomiche mondiali e quindi anche a contesti caratterizzati da un’alta crescita dei prezzi.

I grafici che vi propongo qui sotto raffigurano le performance dei titoli di due aziende che sicuramente rappresentano bene il concetto di premium brand, Ferrari (a destra) e il gruppo LVMH.

Si tratta di titoli da accumulare nelle fasi di drawdown simili a quella attuale.

Il conseguimento di performance interessanti nel medio termine è possibile soprattutto grazie ad una serie di caratteristiche che contraddistinguono il settore.

L’aumento della spesa per i beni voluttuari e, in particolare, di quelli di lusso è rimasto costante anche durante la pandemia, grazie allo stabile aumento dei consumi in Cina, determinato dell’ascesa della classe benestante, e in altri paesi asiatici.

A titolo d’esempio, il paese orientale, ha registrato una straordinaria crescita del mercato dei beni di lusso anche nell’anno più nero, il 2020, pari al 48%, raddoppiando anche la propria quota a livello globale.

L’indice S&P Global Luxury Index, raffigurato qui sopra, che comprende 80 dei più scambiati titoli del settore del lusso, è una chiara esemplificazione di questo fenomeno.

Il ruolo dell’e-commerce

Un altro fattore che stimola la crescita dei premium brands è la forza sull’e-commerce. L’ascesa del canale digitale si configura infatti come una consistente opportunità strategica di sviluppo di nuovi mercati per questi marchi.

Inoltre, la scelta in favore del digitale permette di proteggere i propri margini di guadagno in un contesto storico dove il negozio fisico viene sostituito dalle piattaforme digitali.

Infine, l’e-commerce consente una maggiore apertura nei confronti dei consumatori più giovani e tecnologici che definiranno le future tendenze del mercato, in particolare sul fronte della sostenibilità, dell’ambiente, della diversità e dell’inclusione. 

Tale segmento di clientela rappresenta poi una domanda, per le aziende in questione, nettamente più robusta rispetto alle generazioni precedenti.

Queste considerazioni, unitamente alla peculiarità del rapporto reddito disponibile/quantità acquistata da parte del consumatore per questa categoria di beni, giustificano i migliori risultati economico-finanziari che le aziende premium conseguono anche in periodi altamente inflattivi.

L’unicità, il pregio, la qualità eccellente ed il prezzo elevato, unitamente ad una forte fidelizzazione della propria clientela, sono validi motivi per cui i rincari nei prezzi di vendita influenzano poco le scelte di acquisto dei clienti di riferimento.

Un posizionamento di questo genere rispetto ai propri clienti permette alle aziende premium di mantenere margini molto elevati, flussi di cassa costanti e, di conseguenza, un minor indebitamento medio.

Di conseguenza, l’investimento in tali titoli rappresenta una soluzione a cui fare riferimento nel tentativo di trarre il massimo rendimento dai mercati azionari, anche nei momenti maggiormente critici per le aziende, che producono invece beni di largo consumo.

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