Luca Restelli

Nutraceutica

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In realtà il tema della nutrizione, nelle sue declinazioni relative alla sostenibilità e al “cibo del futuro” rappresenta un megatrend estremamente rilevante nel mondo della gestione patrimoniale e un business potenziale di quasi 750 miliardi di dollari. In particolare, in questo articolo, verrà approfondita la centralità del settore dell’alimentazione funzionale e delle sue potenzialità di crescita e sviluppo nelle strategie di investimento.

Cos’è la Nutraceutica?

Prima di analizzare direttamente i risvolti nelle strategie di investimento è necessario delineare il settore di riferimento. Il termine “Nutraceutica” nasce dalla fusione dei termini “nutrizione” e “farmaceutica”, ed indica la disciplina che cerca di coniugare la salute e il benessere fisico con l’alimentazione. Ciò viene fatto andando ad analizzare ed individuare tutti i componenti o i principi attivi degli alimenti con effetti positivi per la salute, la prevenzione e il trattamento delle malattie.

Oggetto principale della Nutraceutica è l’alimentazione funzionale: rientrano a far parte di questa categoria gli alimenti che, oltre alle proprietà nutrizionali specifiche, hanno dimostrato, attraverso studi e test clinici, di poter influire positivamente su una o più funzioni biologiche. Oltre al cibo che comunemente consumiamo, parliamo anche di integratori alimentari, prodotti per l’infanzia e tutti gli alimenti che vengono modificati in laboratorio con specifici trattamenti per conferire loro la proprietà benefica.

I risvolti sul mondo degli investimenti

Oltre ai benefici che un’alimentazione funzionale può portare alla salute, ancora più interessanti per i nostri scopi sono senza dubbio i risvolti economici e finanziari: secondo una stima di Mediobanca il valore del mercato crescerà dai 468 miliardi di dollari nel 2020 ai circa 750 miliardi nel 2027, con un tasso di crescita annuo del 7%.

In Italia la nutraceutica valeva nel 2020 circa 3,8 miliardi di euro. Gran parte degli investimenti nel settore sono destinati agli integratori alimentari, un mercato in cui l’Italia detiene il primato in Europa e che cresce rapidamente: nel 2020 ha toccato quota 3,8 miliardi di euro (+9,2% sul 2008 e +2,9% sul 2019). La leadership italiana si candida a rimanere tale anche nel 2025, anno in cui potrebbe raggiungere i 4,8 miliardi di euro, con un’ampia superiorità sulla Germania (3,6 miliardi) e sulla Francia (3,1 miliardi). 

Alla luce di questi dati e delle prospettive di crescita delineate nei principali studi inerenti al settore, appare evidente che la Nutraceutica non possa mancare nelle strategie di investimento di ogni private banker che sia costantemente alla ricerca dellle migliori e più redditizie opportunità offerte dal mercato.

In un mercato in forte espansione è oltremodo essenziale comprendere se si tratti di una “moda” temporanea. In questo caso sono presenti tutti i presupposti per parlarne come di un vero e proprio trend di lungo periodo. 

L’adozione di stili di vita e di un’alimentazione salutari ha sicuramente contribuito all’aumento della quota di popolazione longeva (si segnala anche la silver economy come un trend secolare su cui investire).

Inoltre, il crescente uso di farmaci da parte degli abitanti delle nazioni più sviluppate sta determinando una crescita della resistenza microbica ad alcuni famaci e antibiotici, motivo per cui l’utilizzo di alcuni alimenti funzionali potrebbe diventare uno strumento estremamente efficace per potenziare il sistema immunitario dell’individuo. 

Infine, una maggiore attenzione nei confronti dell’alimentazione funzionale potrebbe portare a forti miglioramenti dal punto di vista della sostenibilità ambientale, constatato che la filiera alimentare tradizionale conta per il 26% delle emissioni di gas serra.

Decidere di puntare su questo settore ci permetterebbe di partecipare a una crescita solida e di lungo periodo, garantendo rendimenti consistenti e costanti. La detenzione di titoli di società o enti operanti nel settore rappresenta il modo più veloce per entrare nel settore dal punto di vista della gestione patrimoniale, ma probabilmente anche il più rischioso. Anche in questo caso è d’obbligo fare scelte

ponderate e prudenti, improntate alla differenziazione del portafoglio, scegliendo strategie che portino ad includere anche fondi ed ETF.

A testimoniare l’attrattività del settore e gli elevati ritorni che l’investimento in questo può produrre, vi sono le performance eclatanti di alcuni player tra cui, per esempio, Labomar, che negli ultimi 6 mesi di quotazione ha visto aumentare il suo valore a Piazza Affari del 92%, dopo aver registrato un utile netto di 6,1 milioni di euro (+46,9%). Da citare anche l’unione di Specchiasol e Named, che ha portato alla nascita del secondo polo nutraceutico italiano.

Il trend degli investimenti in alimentazione funzionale può essere perseguito attraverso due strade, quella del food tech, basata sulla sostituzione di alimenti non salutari come zuccheri, sali e grassi, e quella dell’agricoltura. Il valore del primo sotto-settore è stato stimato da Morgan Stanley in 30 miliardi di dollari al 2030, con una crescita annua del 5/7%. Il secondo si divide, invece, a sua volta in due comparti, valutati entrambi in forte crescita dai principali analisti del settore. Per l’agricoltura di precisione si stima un tasso di crescita annua del 13% mentre l’agricoltura verticale dovrebbe raggiungere quota 19 miliardi di dollari al 2030. L’ingresso nel settore può quindi realizzarsi attraverso investimenti lungo una delle due strade, secondo una logica strategica di lungo periodo che non insegua solamente benefici contemporanei. 

Conclusione

La Nutraceutica rappresenta un settore giovane ma in forte espansione, che promette solide prospettive di crescita a lungo termine, supportate da ingenti investimenti nella ricerca e nello sviluppo. Titoli, ETF o fondi relativi ad aziende attive in questo ambito non dovrebbero mai mancare nella strategia e nel portafoglio di ogni consulente finanziario attento alle dinamiche più promettenti del momento. La mancata inclusione, visti i solidi dati fondamentali appena descritti, potrebbe portare alla perdita di un’opportunità interessante in un periodo caratterizzato da forte instabilità e volatilità. Infatti, nonostante la marcata incertezza che caratterizza la maggior parte dei settori dell’economia, quello della Nutraceutica è un ambito di sviluppo le cui dinamiche appaiono, al momento, slegate dalle principali vicende macroeconomiche globali e destinate a crescere in modo duraturo almeno fino al prossimo decennio.

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